Compositori

Girolamo Frescobaldi

Organo
Voce
Clavicembalo
Soprano
Alto
Tenore
Basso
Violino
Cornetto
Canzona
Ricercare
Capriccio
Arie
Fantasia
Toccata
Musica sacra
Piece
Partita
Sacred hymns
per popolarità

#

15 Ricercari2 Fughe per Cembalo3 Canzoni per Cembalo5 Canzoni9 Toccate inedite

A

A miei pianti al fine un dì, F 7.32Altro Recercar, F 12.30Aria detta la Frescobalda, F 3.32Arie musicaliAve Virgo gloriosa, F 11.31

B

Begli occhi io non provo F 7.18Bergamasca, F 12.46

C

Canzon à basso solo, F 8.06cCanzon à basso solo, F 8.07cCanzon à basso solo, F 8.09cCanzon à canto e basso, F 8.19cCanzon à canto e basso, F 8.20cCanzon à canto e basso, F 8.21cCanzon à canto e basso, F 8.22cCanzon à canto e basso, F 8.23cCanzon à canto e basso, F 8.24cCanzon à canto solo, F 8.01cCanzon à canto solo, F 8.02cCanzon à canto solo, F 8.04cCanzon à canto solo, F 8.05cCanzon à due bassi e canto, F 8.25cCanzon à due bassi e canto, F 8.26cCanzon à due bassi e canto, F 8.28cCanzon à due bassi e canto, F 8.29cCanzon à due bassi, F 8.15cCanzon à due bassi, F 8.16cCanzon à due bassi, F 8.17cCanzon à due bassi, F 8.18cCanzon à due canti e basso, F 8.30cCanzon à due canti e basso, F 8.31cCanzon à due canti e basso, F 8.32cCanzon à due canti e basso, F 8.33cCanzon à due canti e basso, F 8.34cCanzon à due canti e due bassi, F 8.35cCanzon à due canti e due bassi, F 8.38cCanzon à due canti e due bassi, F 8.39cCanzon à due canti e due bassi, F 8.40cCanzon à due canti, F 8.10cCanzon à due canti, F 8.11cCanzon à due canti, F 8.12cCanzon à due canti, F 8.14cCanzon à quattro sopra Romanesca, F 8.45cCanzon à quattro sopra Rugier, F 8.44cCanzon à quattro, F 8.42cCanzon à quattro, F 8.46cCanzon à quattro, F 8.47cCanzon à quattro, F 8.48cCanzon detta La Bellerofonte, F 10.05Canzon detta La Crivelli, F 10.03Canzon detta La Pesenti, F 10.06Canzon detta La Rovetta, F 10.01Canzon detta La Sabbatina, F 10.02Canzon detta La Scacchi, F 10.04Canzon detta La Tardini, F 10.07Canzon dopo l’Epistola, F 12.41Canzon post il Comune, F 12.17Canzon quarti toni dopo il post Comune, F 12.33Canzon quinta detta la Tromboncina, F 8.06aCanzon sopra Nono tono, F 9.15Canzon sopra Primo tono, F 9.11Canzon sopra Primo tono, F 9.12Canzon sopra Secondo tono, F 9.13Canzon sopra Sesto tono, F 9.14Canzon terzadecima à 4, F 8.52 (Canzon terzadecima 4, F 8.52)Canzon vigesimanona à 8, F 8.54 (Canzon vigesimanona 8, F 8.54)Canzon vigesimaprima à 5, F 8.53Canzona quarta, F 3.16Canzona terza, F 3.15Canzoni da sonare a una, due, tre et quattroCanzoni, Libro 1bCapricci, F 1862Capricci, F 1863-65Capriccio cromatico con ligature al contrario, F 4.08Capriccio di Durezze, F 4.09Capriccio di obligo di cantare la quinta parte, F 4.11Capriccio pastorale, F 2.35Capriccio sopra la Bassa Flamenga, F 4.05Capriccio sopra la Spagnoletta, F 4.06Capriccio sopra l'aria di Ruggiero, F 4.12Capriccio sopra l'aria 'Or chè noi rimena' in partite, F 4.07Capriccio sopra un soggetto, F 4.10Cento partite sopra passacagli, F 2.29Christe, F 12.04Componimenti per Cembalo, F 2.17-28Così mi disprezzate, F 7.16

D

Di Licori un guardo, F 7.13

E

Entro nave dorata, F 7.10

F

Fantasia decima sopra quattro soggietti, F 6.10Fantasia duodecima sopra quattro soggietti, F 6.12Fantasia nona sopra tre soggietti, F 6.09Fantasia ottavo sopra tre soggietti, F 6.08Fantasia prima sopra un soggietto, F 6.01Fantasia quarta sopra doi sogietti, F 6.04Fantasia quinta sopra doi soggietti, F 6.05Fantasia seconda sopra un soggietto, F 6.02Fantasia sesta sopra doi soggietti, F 6.06Fantasia settima sopra tre soggietti, F 6.07Fantasia terza sopra un soggietto, F 6.03Fantasia undecima sopra quattro soggietti, F 6.11Fiori Musicali, Op.12

G

Giunto è pur Lidia, il mio, F 5.11

I

Inno Ave maris stella, F 3.22Inno degli Apostoli, F 3.20Inno della Domenica, F 3.19Inno Iste confessor, F 3.21 (Inno Iste confessore, F 3.21)

K

Keyboard Pieces from the Bauyn Manuscript (Pezzi tastiera dalla Bauyn Manoscritto)

L

La mia pallida faccia F 7.31

M

Madrigali a 5 voci, Libro 1 (Madrigali a 5 Voci, Libro 1)Magnificat primi toni, F 3.23Magnificat secundi toni, F 3.24 (Magnificat Secundi toni, F 3.24)Magnificat sesti toni, F 3.25

N

Non mi negate, F 7.12

O

Occhi che sète, F 7.19Or mio cor dolce, F 7.33Organ and Keyboard Works (Lavori organo e tastiera)

P

Partita sopra l'aria della Romanesca, F 2.13Passagiato 'Ancidetimi Pur', F 3.12Perchè fuggi tra’ salci, F 5.10Prelude in E major

R

Recercar con obligo di cantare la quinta parte senza toccarla, F 12.44Recercar decimo sopra la, fa, sol, la, re, F 9.10Recercar dopo il Credo, F 12.42Recercar nono con quattro soggetti, F 9.09Recercar ottavo obligo di non uscir mai di grado, F 9.08Recercar primo, F 9.01Recercar quarto sopra mi, re, fa, mi, F 9.04Recercar quinto, F 9.05Recercar secondo, F 9.02Recercar sesto sopra fa, fa, sol, la, fa, F 9.06Recercar settimo sopra sol, mi, fa, la, sol, F 9.07Recercar terzo, F 9.03Recercari et canzoniRicercar Dopo il Credo, F 12.15

S

Se l'aura spira tutta vezzosa, F 7.15

T

Toccata avanti la Messa della Domenica, F 12.01Toccata cromaticha per l'elevatione, F 12.16Toccata di durezze e legature, F 3.08Toccata per l’elevatione, F 12.45 (Toccata per l'elevatione, F 12.45)Toccata per l'elevatione, F 12.31Toccata sopra i pedali per l'organo e senza, F 3.05Toccata terza, F 2.03Toccate e partite d'intavolatura, Libro 1Toccate e partite d'intavolatura, Libro 2 (Toccate e Partite d'intavolatura, Libro 2)Trio in G minor, F 15.27 (Trio in sol minore, F 15.27)Troppo sotto due stelle, F 7.11

V

Voi partite mio sole, F 7.14
Wikipedia
Girolamo Frescobaldi (o Gerolamo Frescobaldi) (Ferrara, 13 settembre 1583 – Roma, 1º marzo 1643) è stato un compositore, organista e clavicembalista italiano. È ritenuto uno dei maggiori compositori per clavicembalo e organo del XVII secolo.
Girolamo Frescobaldi nacque e passò la giovinezza a Ferrara, in una casa in via Belvedere. La città vantava una scuola musicale che aveva attirato, nel XVI secolo, diversi importanti compositori: tra questi, Josquin Desprez, Adrian Willaert, Alessandro Milleville. Al tempo della giovinezza di Frescobaldi erano presenti ed attivi nella città musicisti come Alfonso della Viola, Lodovico Agostini, le celebri dame che formavano il Concerto del duca Alfonso II d'Este, e Luzzasco Luzzaschi che fu suo maestro. In quegli anni passarono da Ferrara anche Costanzo Porta, Luca Marenzio, Claudio Merulo, John Dowland, Jacques de Wert, Orlando di Lasso, Giovanni Bardi, Jacopo Corsi, Giulio Caccini, Claudio Monteverdi (che lavorava ad una raccolta di madrigali che dedicò poi ad Alfonso II d'Este), oltre al principe Carlo Gesualdo. Molti giunsero nella città in occasione delle nozze del duca con Eleonora, sorella di Cesare d'Este famiglia fiorentina|annooriginale=2004||editore= Le Lettere|pagina=41}} Abbiamo notizia di un suo incarico professionale già nel 1597 quando, all'età di 14 anni, ottenne il posto di organista dell'Accademia della Morte di Ferrara lasciato vacante da Ercole Pasquini. Risalgono a questo periodo i primi contatti di Frescobaldi con la potente famiglia ferrarese dei Bentivoglio. Egli ottenne la protezione del marchese Enzo, figlio della celebre cantante Isabella Bendidio, che da esperto uomo di corte, divenne una figura molto influenete nel campo della musica e del teatro del primo Seicento, e del fratello di questi, il potente cardinale Guido Bentivoglio. Frescobaldi fu un virtuoso d'organo e clavicembalo, già celebrato per queste sue eccezionali qualità dai suoi contemporanei. Luigi Battiferri lo soprannominò il "mostro degli organisti"..
Nel 1598, in mancanza di figli legittimi di Alfonso II d'Este, il papa Clemente VIII riportò il Ducato di Ferrara sotto il dominio dello Stato della Chiesa; da quel momento diversi musicisti ferraresi gravitarono su Roma: i tre fratelli Piccinini vi si trasferirono nel 1598 e Luzzaschi vi trascorse un periodo nel 1601. Anche Frescobaldi giunse a Roma nei primi mesi del 1601. Fu organista della basilica di Santa Maria in Trastevere da gennaio a maggio 1607.
Nel giugno 1607, Frescobaldi insieme a Girolamo Piccinini accompagnarono il prelato ferrarese Guido Bentivoglio inviato come nunzio alla corte delle Fiandre. Fu il solo viaggio compiuto da Frescobaldi fuori dell'Italia. Qui, ebbe contatto con la corte asburgica celebre per la ricchezza della vita musicale, presso la quale prestavano servizio musicisti italiani, spagnoli e inglesi, oltre che fiamminghi; tra questi, dovette avere contatti con gli organisti di corte Peeter Cornet e Peter Philips, mentre il supposto incontro con Jan Pieterszoon Sweelinck ad Amsterdam, città sotto controllo di un'amministrazione protestante, non ha alcuna conferma.
Nel 1608 pubblicò per i tipi di Phalèse, ad Anversa, il suo primo lavoro completo, una raccolta di 19 madrigali a 5 voci. Durante il viaggio di ritorno a Roma, fece tappa a Milano dove pubblicò Il primo libro delle Fantasie a quattro.
Tornato a Roma, succedette ancora una volta al concittadino Ercole Pasquini, come organista della Cappella Giulia nella Basilica di San Pietro, prendendo servizio il 31 ottobre 1608. Inoltre, egli entrò alle dipendenze del marchese Enzo Bentivoglio, arrivato a Roma come ambasciatore di Ferrara nell'anno 1608; tuttavia, le relazioni tra i due divennero presto difficili, per cui già nell'anno successivo vi fu una rottura.
Tra il 1610 e il 1611, Frescobaldi entrò al servizio del cardinale Pietro Aldobrandini.
Nel 1612 nacque il suo primo figlio, Francesco, dall'unione con Orsola Travaglini Del Pino, che sposò il 12 febbraio dell'anno successivo nella chiesa di Santa Maria in Via; a questo seguirono, tra il 1613 e il 1619, Maddalena, Domenico, che fu poeta e collezionista d'arte, Stefano e Caterina.
Intanto, dopo la morte di Clemente VIII la fortuna del suo patrono era notevolmente declinata. Così, nel 1614 Frescobaldi negoziò con Ferdinando Gonzaga la sua assunzione al servizio della corte di Mantova, dove si recò e suonò alla presenza del duca nel 1615. Tuttavia, egli non raggiunse il suo scopo e tornò a Roma avendo ottenuto da questa avventura solo un contributo alla pubblicazione del primo libro di Toccate, che infatti uscì nel 1614-15 in una ricca edizione incisa su rame da Nicolò Borboni.
La relazione con l'Aldobrandini non fu facile, tuttavia egli rimase al suo servizio fino alla morte del cardinale, nel 1621. Inoltre, egli continuò a mantenere il posto a San Pietro ed era invitato occasionalmente come organista presso altre chiese romane per le musiche di particolari festività. Svolse anche attività d'insegnante di clavicembalo e canto per conto di membri della nobiltà che gli affidavano giovani promettenti perché ne curasse la preparazione musicale.
Il granduca Ferdinando II de' Medici visitò Roma nel marzo 1628; Frescobaldi prese contatti con lui e gli dedicò Il primo libro delle canzoni a 1-4 voci, la sua unica raccolta di musiche per gruppi strumentali. Vi ottenne un impiego come organista del granduca, presso la corte di Firenze, retribuito con un elevato stipendio. Nel 1630, pubblicò i due libri di Arie musicali. Frescobaldi godette qui di alta considerazione ed era utilizzato nelle situazioni più importanti. La sua permanenza ebbe termine nel 1634.
Frescobaldi tornò a Roma nell'aprile del 1634, richiamato dal cardinale Francesco Barberini, nipote del nuovo papa Urbano VIII, ora con un salario più adeguato alla sua fama ormai consolidata. Riprese anche il suo posto di organista alla Cappella Giulia, passata sotto la direzione di Virgilio Mazzocchi. I Barberini, fortemente impegnati nell'allestimento di opere presso il Teatro Barberini alle Quattro Fontane, curiosamente non coinvolsero il Frescobaldi nelle loro rappresentazioni, ma probabilmente lo facevano partecipare alle accademie che si svolgevano nel loro palazzo, dirette da Mazzocchi.
Una delle ultime descrizioni di un'esecuzione di Frescobaldi ci viene dal musicista francese André Maugars, che nel celebre libello Réponse faite à un curieux racconta di un concerto quaresimale a cui assistette nel 1639 presso l'Oratorio del Crocifisso. Vi si eseguivano mottetti e oratori in latino combinati a brani strumentali; l'organico comprendeva un organo, due o tre violini, due o tre arciliuti e una lira, oltre, naturalmente, a un grande clavicembalo suonato da Frescobaldi. Gli strumenti alternavano brani concertati a soli improvvisati; in particolare, Maugars fu molto impressionato dalla "maniera" del cembalista, che esibiva "ogni sorta di invenzioni sopra delle note ferme dell'organo".
Frescobaldi morì a Roma, dopo una breve malattia, il 1º marzo 1643. Fu sepolto nella Basilica dei Santi Apostoli.
Lo stile della musica strumentale di Frescobaldi intende evocare gli affetti attraverso il suono, emulando le tecniche della cosiddetta seconda pratica, seconda la celebre definizione di Claudio Monteverdi, che caratterizzavano la coeva musica vocale. Ciò contribuì ad emancipare la musica strumentale e portarla a un livello di importanza paragonabile alla musica vocale. Lo stile frescobaldiano è ben evidenziato nelle toccate, nelle partite e nelle canzoni. Tali generi di composizione sono infatti articolati in sezioni distinte e spesso contrapposte per ritmo (binario vs ternario), agogica (adagio vs allegro), dinamiche (forte vs piano), modalità (diatonico vs cromatico),
Nella sua musica i virtuosismi vocali sono espressi dagli strumenti. Nelle toccate e nelle partite inserisce scale ascendenti e discendenti, trilli e abbellimenti di ogni sorta, inframezzati da momenti accordali e passi in stile imitativo.
A Frescobaldi è dedicato il Conservatorio di Musica di Ferrara, nonché una via nella zona detta "dei musicisti" nel quartiere Pinciano a Roma e nella Barriera di Milano a Torino. L'ultimo brano della raccolta Musica ricercata di György Ligeti è intitolato Omaggio a Girolamo Frescobaldi ed è strutturato come un ricercare libero in stile imitativo, forma della quale Frescobaldi è stato grande innovatore.