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Testo: Angelo Branduardi. La Pulce D'acqua. La Sposa Rubata.


Da tre notti non riposo
resto ad assoltare :
e la vipera che soffia,
soffia presso l'acqua.
Ho composto un canto nuovo,
vieni ad ascoltare
della sposa che al banchetto
mai piu ritorno fece.
C'era un invitato in piu
che la rimirava:
"Alla mia gente vorrei mostrare
il tuo abito da sposa".
Lei ingenua lo segui`
cerca di tornare,
fino a notte attesa,
lei non ritorno.
Se ne andava in piena notte
da solo un suonatore,
ma davanti gli si paro
il signore sconosciuto:
"Forse tu cerchi la sposa
che ando perduta,
se hai cuore di seguirmi
da lei ti condurro".
E una barca lo porto
lungo un'acqua scura,
ritrovo la sposa
e aveva vesti d'oro.
"Il mio anello ti daro,
portale al mio uomo,
qui non soffro piu
ne male ne desiderio".
Il suonatore si giro,
fece un solo passo
poi gridare ia senti`
nell 'acqua che la soffocava,
Come luce lei brillava
quando sposa ando,
dove mai l'avra portata
il signore che la rubo.
Da tre notti non riposo
resto ad ascoltare:
e la vipera che soffia,
soffia presso l'acqua.