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Testo: Carmen Consoli. Eva Contro Eva. Maria Catena.


Maria Catena attendeva paziente il turno per la comunione
Quella domenica Cristo in croce sembrava piu addolorato di altri giorni
il vecchio prelato assolveva quel gregge
da piu di vent'anni dai soliti peccati
Cristo in croce sembrava alquanto avvilito
dai vizietti di provincia

Primo fra tutti il ricorso sfrenato
al pettegolezzo imburrato infornato e mangiato
quale prelibatezza e meschina delizia per palati volgari
larghe bocche d'amianto fetide come acque stagnanti

Cristo in croce sembrava
piu infastidito dalle infamie che dai chiodi

Maria Catena anche tu
conosci quel nodo che stringe la gola
Quel pianto strozzato da rabbia e amarezza
da colpe che infondo non hai
e stai ancora scontando l'ingiusta condanna
nel triste girone della maldicenza

e ti chiedi se piu che un dispetto il tuo nome
sia stato un presagio

Maria Catena non seppe reagire
Al rifiuto del parroco di darle l'ostia
E soffoco nel dolor quel mancato amen
E l'umiliazione
Secondo un antico proverbio
ogni menzogna alla lunga diventa verita

Cristo in croce mostrava
un sorriso indulgente e quasi incredulo

Maria Catena anche tu
conosci quel nodo che stringe la gola
Quel pianto strozzato da rabbia e amarezza
Da colpe che infondo non hai
E stai ancora scontanto l'ingiusta condanna
Nel triste girone della maldicenza

E stai ancora scontando l'ingiusta condanna
Nel triste girone della maldicenza
E ti chiedi se piu che un dispetto
il tuo nome sia stato un presagio

(Grazie a Trisha per questo testo)