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Testo: Claudio Lolli. Disoccupate Le Strade Dai Sogni. Canzone Scritta Su Un Muro.


Salve ragazzo che passi il giorno,
alla finestra della tua stanza.
Finche tristezza insieme alla sera,
accende finestre in lontananza.
Guardi le spalle di chi lavora,
davanti a te.
Corpo di uomo, scarica casse,
chissa perche.
Quando vorrai buttarti di sotto,
e fare i conti con la tua impazienza
e accenderai la sigaretta
di cui il condannato non puo fare senza.
Questa canzone scritta su un muro
ti arrivera ne sono sicuro,
con le sue povere scarne parole,
libere come ragazze sole,
questa canzone scritta di niente,
scegliera te tra tutta la gente,
per l'ultimo brindisi l'ultimo addio,
l'ultima cara bestemmia "per dio!".

E salve uomo che ogni mattina,
rinunci a un grammo del tuo destino,
salti su un tram intirizzito,
addormentato dentro a un vestito.
Fra i marciapiedi lisci e deserti
di una citta,
chissa se il sole questa mattina,
ti trovera.
Il giorno che vorrai dire basta,
il giorno che scuoterai la testa,
e vorrai prender quel che ti spetta,
dalla tua vita e da chi la calpesta.
Questa canzone scritta sul muro,
ti arrivera vorrei esser sicuro,
con le sue povere scarne parole,
libere come ragazze sole.
Questa canzone scritta di rosso,
sara con te a saltare quel fosso,
sara con te insieme a te cantera,
il primo giorno di liberta.

E salve gente senza un colore,
senza un problema senza un dolore,
gente coperta da scorie gravi,
per ogni occhio ha almeno due travi,
gente sepolta dal carnevale di una citta,
sotto il peso di una tremenda felicita.
Gente che ride quando si parla,
gente che ride quando si canta,
gente convinta che vivere sia,
accontentarsi e godersi quel tanto.
Questa canzone scritta sul muro
vi colpira ne sono sicuro,
con le sue povere scarne parole
ma libere come ragazze sole,
questa canzone scritta di rabbia,
ognuno di voi per sua voglio che l'abbia,
per me sara stringervi tra le mie braccia
e uno ad uno sputarvi in faccia.

Salve ragazzo con la chitarra,
che sporchi i muri di una citta
e godi ormai sopra una panca
il tuo primo sonno in tranquillita.
A grandi passi scopre il misfatto
il nuovo mattino.
Con la tua morte scopre i tuoi segni
un po' da bambino.
A passi lenti verra col secchio,
della vernice un imbianchino.
Sbuffando oggi doppio lavoro,
tutto per colpa di questo cretino.
E la tua canzone scritta sul muro,
cancellera ne sono sicuro
e bastera appena una mano,
perche il suo suono si spenga piano.
La tua canzone, il tuo testamento,
come una foglia goduta dal vento,
e dei tuoi amori, di quel che sei stato,
restera solo quel muro imbiancato.