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Testo: Enrico Ruggeri. Oggetti Smarriti. Senza Terra.


Non sono stato mai in un ristorante;
al cinema o a ballare,
non sono stato mai.
Il mare io l'ho visto solamente
illuminato a giorno dai mortai.
La notte quando ho freddo stringo forte
la donna che non guardo
in faccia quasi piu,
ma quando camminiamo nel silenzio
io ascolto piu in su.

Scende l'orizzonte sulla valle;
figli senza casa sulle nostre spalle,
figli di una terra che non c'e,
figli come me, soli come me.
Scende l'orizzonte sulla valle ancora.

In questo lungo viaggio verso il niente,
avessi una speranza
magari pregherei.
E intanto quei soldati d'occidente
stanno commemorando i loro eroi.
Il vento che trasporta una canzone
che parte dal passato,
lontana litania,
sorvola questo lento carrozzone
e poi scivola.

Scende l'orizzonte sulle tende,
fredda quella mano che la notte scende;
porta la carezza dell'addio.
Resto solo io,resto solo io.
Scende l'orizzonte sulle tende
senza Dio.

Il mondo ci abbandona
dentro a un mare di domande;
la voce e ancora buona
ma nessuno ci risponde.
La strada e ancora fuori dalle carte,
non sappiamo dove va;
l'ultima luce verra.

Scende l'orizzonte sulla valle;
figli senza casa sulle nostre spalle,
figli di una terra che non c'e,
figli come me, soli come me.
Scende l'orizzonte sulla valle ancora.

Scende l'orizzonte sulla valle,
scende l'orizzonte sulla valle ancora. (2 volte)