Testo: Enzo Jannacci. La Disperazione Della Pietà.
Signore abbiate pieta di quelli che vanno in tram
e nel lungo tragitto sognano automobili, appartamenti,
ma abbiate anche pieta di quelli che guidano l?automobile,
sfidando la citta gremita, semovente di sonnambuli.
Abbiate molta pieta del ragazzo mingherlino e poeta,
che di suo ha solo le costole e l?innamorata bassina,
ma, ma abbiate maggior pieta dello sportivo colosso impavido e forte
e che si avvia lottando, remando nuotando alla morte.
Signore abbiate pieta, pieta, pieta, pieta, Signore.
Abbiate immensa pieta dei musicanti da caffe
che sono i virtuosi della loro tristezza e solitudine,
ma abbiatene ancor piu di quelli che cercano il silenzio
e subito cade su loro la romanza della Tosca.
Nella vostra pieta non dimenticate i poveri che arricchirono
e per i quali il suicidio e ancora la soluzione piu dolce,
ma, ma abbiate vera pieta dei ricchi che impoverirono
e diventano eroi e alla santa pieta danno un?aria grande
Signore abbiate pieta, pieta, pieta, pieta, Signore.
Abbiate pieta dei barbieri in genere e dei parrucchieri,
effeminati dal mestiere ma umili nelle carezze
ma abbiate maggior pieta di quelli che si tagliano i capelli,
che attesa, che angoscia, che cosa avvilente mio Dio,
Abbiate pieta degli uomini utili dei dentisti
che soffrono di utilita e vivono per far soffrire,
ma abbiate gran pieta dei veterinari e dei farmacisti
che molto bramerebbero esser medici, o Signore.
Signore abbiate pieta, pieta, pieta, pieta, Signore.
Abbiate pieta delle donne separate legalmente,
e in esse misteriosamente si riforma la verginita,
ma abbiate ancor piu pieta delle donne cosiddette sposate
che si sacrificano e semplificano per niente.
Abbiate immensa pieta degli uomini pubblici, specialmente dei politici
per la loquela facile, l?occhio, lucido, la sicurezza del gesto, ma
ma abbiate ancor piu pieta dei loro servi, umili e parenti,
fate signore che d?essi non nascano altri fonometri.
Signore abbiate pieta, pieta, pieta, pieta, Signore
(Grazie a Satta per questo testo)
e nel lungo tragitto sognano automobili, appartamenti,
ma abbiate anche pieta di quelli che guidano l?automobile,
sfidando la citta gremita, semovente di sonnambuli.
Abbiate molta pieta del ragazzo mingherlino e poeta,
che di suo ha solo le costole e l?innamorata bassina,
ma, ma abbiate maggior pieta dello sportivo colosso impavido e forte
e che si avvia lottando, remando nuotando alla morte.
Signore abbiate pieta, pieta, pieta, pieta, Signore.
Abbiate immensa pieta dei musicanti da caffe
che sono i virtuosi della loro tristezza e solitudine,
ma abbiatene ancor piu di quelli che cercano il silenzio
e subito cade su loro la romanza della Tosca.
Nella vostra pieta non dimenticate i poveri che arricchirono
e per i quali il suicidio e ancora la soluzione piu dolce,
ma, ma abbiate vera pieta dei ricchi che impoverirono
e diventano eroi e alla santa pieta danno un?aria grande
Signore abbiate pieta, pieta, pieta, pieta, Signore.
Abbiate pieta dei barbieri in genere e dei parrucchieri,
effeminati dal mestiere ma umili nelle carezze
ma abbiate maggior pieta di quelli che si tagliano i capelli,
che attesa, che angoscia, che cosa avvilente mio Dio,
Abbiate pieta degli uomini utili dei dentisti
che soffrono di utilita e vivono per far soffrire,
ma abbiate gran pieta dei veterinari e dei farmacisti
che molto bramerebbero esser medici, o Signore.
Signore abbiate pieta, pieta, pieta, pieta, Signore.
Abbiate pieta delle donne separate legalmente,
e in esse misteriosamente si riforma la verginita,
ma abbiate ancor piu pieta delle donne cosiddette sposate
che si sacrificano e semplificano per niente.
Abbiate immensa pieta degli uomini pubblici, specialmente dei politici
per la loquela facile, l?occhio, lucido, la sicurezza del gesto, ma
ma abbiate ancor piu pieta dei loro servi, umili e parenti,
fate signore che d?essi non nascano altri fonometri.
Signore abbiate pieta, pieta, pieta, pieta, Signore
(Grazie a Satta per questo testo)
Enzo Jannacci
Enzo Jannacci
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