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Testo: Fabrizio De Andrè. Volume 8. Giugno '73.


Tua madre ce l'ha molto con me
perche sono sposato e in piu canto
pero canto bene e non so se tua madre
sia altrettanto capace a vergognarsi di me.

La gazza che ti ho regalato
e morta, tua sorella ne ha pianto,
quel giorno non avevano fiori, peccato,
quel giorno vendevano gazze parlanti.

E speravo che avrebbe insegnato a tua madre
A dirmi "Ciao come stai ", insomma non proprio a cantare
per quello ci sono gia io come sai.
I miei amici sono tutti educati con te
pero vestono in modo un po' strano
mi consigli di mandarli da un sarto e mi chiedi
"Sono loro stasera i migliori che abbiamo ".

E adesso ridi e ti versi un cucchiaio di mimosa
Nell'imbuto di un polsino slacciato.
I miei amici ti hanno dato la mano,
li accompagno, il loro viaggio porta un po' piu lontano.

E tu aspetta un amore piu fidato
il tuo accendino sai io l'ho gia regalato
e lo stesso quei due peli d'elefante
mi fermavano il sangue
li ho dati a un passante.

Poi il resto viene sempre da se
i tuoi "Aiuto" saranno ancora salvati
io mi dico e stato meglio lasciarci
che non esserci mai incontrati.