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Testo: Fabrizio De Andrè. Volume I. Si Chiamava Gesù.


Venuto da molto lontano
a convertire bestie e gente
non si puo dire non sia servito a niente
perche prese la terra per mano
vestito di sabbia e di bianco
alcuni lo dissero santo
per altri ebbe meno virtu
si faceva chiamare Gesu.

Non intendo cantare la gloria
ne invocare la grazia e il perdono
di chi penso non fu altri che un uomo
come Dio passato alla storia
ma inumano e pur sempre l'amore
di chi rantola senza rancore
perdonando con l'ultima voce
chi lo uccide fra le braccia di una croce.

E per quelli che l'ebbero odiato
nel getzemani pianse l'addio
come per chi l'adoro come Dio
che gli disse sia sempre lodato,
per chi gli porto in dono alla fine
una lacrima o una treccia di spine,
accettando ad estremo saluto
la preghiera l'insulto e lo sputo.

E mori come tutti si muore
come tutti cambiando colore
non si puo dire non sia servito a molto
perche il male dalla terra non fu tolto

Ebbe forse un po troppe virtu,
ebbe un nome ed un volto: Gesu.
Di Maria dicono fosse il figlio
sulla croce sbianco come un giglio.