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Testo: Folkabbestia. 25-60-38 - Breve Saggio Sulla Canzone Italiana. Carlo Martello.


Re Carlo tornava dalla guerra
lo accoglie la sua terra
cingendolo d'allor

al sol della calda primavera
lampeggia l'armatura
del sire vincitor

il sangue del principe del Moro
arrossano il ciniero
d'identico color

ma piu che del corpo le ferite
da Carlo son sentite
le bramosie d'amor

"se ansia di gloria e sete d'onore
spegne la guerra al vincitore
non ti concede un momento per fare all'amore

chi poi impone alla sposa soave di castita
la cintura in me grave
in battaglia puo correre il rischio di perder la chiave"

cosi si lamenta il Re cristiano
s'inchina intorno il grano
gli son corona i fior

lo specchi di chiara fontanella
riflette fiero in sella
dei Mori il vincitor

Quand'ecco nell'acqua si compone
mirabile visione
il simbolo d'amor

nel folto di lunghe trecce bionde
il seno si confonde
ignudo in pieno sol

"Mai non fu vista cosa piu bella
mai io non colsi siffatta pulzella"
disse Re Carlo scendendo veloce di sella

"De' cavaliere non v'accostate
gia d'altri e gaudio quel che cercate
ad altra piu facile fonte la sete calmate"

Sorpreso da un dire si deciso
sentendosi deriso
Re Carlo s'arresto

ma piu dell'onor pote il digiuno
fremente l'elmo bruno
il sire si levo

codesta era l'arma sua segreta
da Carlo spesso usata
in gran difficolta

alla donna apparve un gran nasone
e un volto da caprone
ma era sua maesta

"Se voi non foste il mio sovrano"
Carlo si sfila il pesante spadone
"non celerei il disio di fuggirvi lontano,

ma poiche siete il mio signore"
Carlo si toglie l'intero gabbione
"debbo concedermi spoglia ad ogni pudore"

Cavaliere egli era assai valente
ed anche in quel frangente
d'onor si ricopri

e giunto alla fin della tenzone
incerto sull'arcione
tento di risalir

veloce lo arpiona la pulzella
repente la parcella
presenta al suo signor

"Beh proprio perche voi siete il sire
fan cinquemila lire
e un prezzo di favor"

"E' mai possibile o porco di un cane
che le avventure in codesto reame
debban risolversi tutte con grandi puttane,

anche sul prezzo c'e poi da ridire
ben mi ricordo che pria di partire
v'eran tariffe inferiori alle tremila lire"

Cio detto agi da gran cialtrone
con balzo da leone
in sella si lancio

frustando il cavallo come un ciuco
fra i glicini e il sambuco
il Re si dileguo

Re Carlo tornava dalla guerra
lo accoglie la sua terra
cingendolo d'allor

al sol della calda primavera
lampeggia l'armatura
del sire vincitor
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