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Testo: Giorgio Gaber. Gaber 96-97. Canzone Dell'appartenenza.


L'appartenenza
non e lo sforzo di un civile stare insieme
non e il conforto di un normale voler bene
l'appartenenza e avere gli altri dentro di se.

L'appartenenza
non e un insieme casuale di persone
non e il consenso a un'apparente aggregazione
l'appartenenza e avere gli altri dentro di se.

Uomini
uomini del mio passato
che avete la misura del dovere
e il senso collettivo dell'amore
io non pretendo di sembrarvi amico
mi piace immaginare
la forza di un culto cosi antico
e questa strada non sarebbe disperata
se in ogni uomo ci fosse un po' della mia vita
ma piano piano il mio destino
e andare sempre piu verso me stesso
e non trovar nessuno.

L'appartenenza
non e lo sforzo di un civile stare insieme
non e il conforto di un normale voler bene
l'appartenenza
e avere gli altri dentro di se.

L'appartenenza
e assai di piu della salvezza personale
e la speranza di ogni uomo che sta male
e non gli basta esser civile.
E' quel vigore che si sente se fai parte di qualcosa
che in se travolge ogni egoismo personale
con quell'aria piu vitale che e davvero contagiosa.

Uomini
uomini del mio presente
non mi consola l'abitudine
a questa mia forzata solitudine
io non pretendo il mondo intero
vorrei soltanto un luogo un posto piu sincero
dove magari un giorno molto presto
io finalmente possa dire questo e il mio posto
dove rinasca non so come e quando
il senso di uno sforzo collettivo per ritrovare il mondo.

L'appartenenza
non e un insieme casuale di persone
non e il consenso a un'apparente aggregazione
l'appartenenza
e avere gli altri dentro di se.

L'appartenenza
e un'esigenza che si avverte a poco a poco
si fa piu forte alla presenza di un nemico, di un obiettivo o di uno scopo
e quella forza che prepara al grande salto decisivo
che ferma i fiumi, sposta i monti con lo slancio di quei magici momenti
in cui ti senti ancora vivo.

Sarei certo di cambiare la mia vita se potessi cominciare a dire noi.