Testo: Giorgio Gaber. I Borghesi. Evasione.
[Parlato] Sono stanco, non mi sento mai bene, tutte le mattine e sempre cosi, raccolgo la mia roba, piano, i soliti gesti?
Le pieghe irregolari del colletto
lasciano ombre disegnate e nitide
la cravatta un po? sgualcita e logora
trattiene a stento i suoi colori
che si allargano, che si espandono
dopo giorni, dopo mesi, dopo anni
sempre gli stessi
stanchi, inutili, fastidiosi
stampati nella memoria
non so neanche perche
perche mi sento male.
La bocca impastata e grigia
non ho voglia di niente neanche di mangiare
una mano si muove piano
con gesto normale, abituale
un bottone, un bottone si sta per staccare?
Amore, un amore, forse
amore, un amore, forse?
qualcosa che mi faccia ritrovare
qualcosa che mi faccia risentire come se?
un amore come?
Amore. l?amore, le mie parole
come pesciolini rossi
me le vedo intorno e poi piano piano
in questa atmosfera di confusione
c?e un?intenzione:
Evasione, evasione, evasione, evasione, evasione, evasione, evasione!
[Parlato] Scusa cara, scusa, non e che non ti voglio piu bene, no, non e che sto male con te, ma vedi, e difficile spiegare, e come se avessi il bisogno di tornare? no piu giovane, lo so e ridicolo, il bisogno di andarmene verso qualcosa, verso la vita insomma, poi magari sbaglio tutto, ma vedi ora con lei, con lei?
Io sono rinato, io mi vesto in fretta
corro verso il mare aperto
io non ho piu freddo, io mi sento vivo
mi sento felice, io sono un bambino
sono un altro uomo.
Un uomo diverso che non sta mai male
un bellissimo animale
ho voglia di bere, ho voglia di mangiare
non ho piu problemi, non ho piu paura
sono innamorato
innamorato del mondo, innamorato della vita,
innamorato dell?amore, innamorato, innamorato?
Scusa cara
ci sono dei momenti
vien voglia di andar via
non sai che cosa vuoi.
Vedi cara
se adesso sono qui
non e per rinunciare
ma ho voglia di restare.
Amore, il tuo amore, forse?
Giorgio Gaber
Giorgio Gaber
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