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Testo: Gufi (I). Il Teatrino Dei Gufi n. 2. Stellette.


Quando le rondini
dal cielo limpido
cantano al vento
la canzone del mattutin,
fra un suon di musiche
nell'aria gelida
lascia il quartiere
la brigata dei soldatin.

Come le rondini
anch'essi cantano
sotto l'elmetto
tra lo zaino ed il tascapan.
E mentre marciano
tra un nugolo di polveri
col primo sole
giunge un coro di lontan.

Con le stellette come macchiette
siamo in bolletta finche il vaglia non giungera.
Ma domattina c'e la cinquina
t'aspetto Mina all'ingresso del cinema.
Vien proiettata la Gran Parata,
e una pellicola fatta apposta per i militar
Senza proiettili anch'io faro da interprete
ti fo vedere che son buono a caricar.

Ma i giorni passano
e ansiosi attendono
che giunga l'epoca che termini l'istruzion,
frattanto giungono
le nuove reclute
quale disdetta per quei poveri cappelon
mentr'essi arrivano
questi altri partono
son congedati quanti palpiti ed illusion.
Lasciano gli animi di 1000 bimbe pallide
e qualche lacrima li lascia alla stazion.

Senza stellette addio macchiette
addio giorni spensierati di gioventu.
Bocche amorose promesse spose
mentre i vagoni si allontanano sempre piu.
Premono i petti quei fazzoletti,
sembra che dicano ritornate ancor quaggiu
come una nuvola o il fischio di una macchina
e 1000 lacrime tra i 1000 occhioni blu.

Senza stellette senza macchiette
ormai borghesi ai lor paesi ritorneran
ma a un'altra mamma, un'altra fiamma
con piu calore il loro cuore riscaldera.
Senza stellette senza macchiette
ma una sposina che prepara il suo portenfant
sui campi fertili soldati ancor nell'anima
prepareranno i soldatini del doman