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Testo: Mia Martini. Signora (Señora).

La donna che lei vuol vedere
che le ha rubato tanto amore
ecco qui son io, signora!
Non so come tirare inverno
son quasi un bacio dell'inferno,
ma sempre un bacio, si, signora!
Lo so che lei si e domandata
a cosa mai sara servito
dare a suo figlio quel che ha dato.
L'intera sua vita, il grido ed il
canto,
e tutto il suo pianto gettati nel
vento! gettati nel vento!
Ma al primo aprirsi del fiore,
il profumo del fiore si stacca dal
fior.
Non son serviti proprio a niente,
i baci, i suoi insegnamenti,
a niente, creda a me, signora!
Lo so che lei non l'ha cresciuto,
per una come me peccato!
Ma cosa ci vuol far, signora!
E adesso e gia arrivata l'ora
che lei lo perdera, signora!
Per una come me e lo grido!
Io sola gli ho dato il sogno di
Cupido
e l'ho reso forte ma senza pagare
con rughe e dolore!
E al primo aprirsi del fiore,
il profumo del fiore si stacca dal
fior.
Si metta un vestito vecchio
si guardi piano nello specchio,
ripensi un poco a se, signora!
E prima di maledirmi
ripensi all'alba di quel giorno
in cui anche lei, sognava anche lei,
sognava anche lei, signora!