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Testo: Pierangelo Bertoli. Frammenti. Così.


(P.A.Bertoli-G.Brandolini)

Non amo trincerarmi in un sorriso
detesto chi non vince e chi non perde
non credo nelle sacre istituzioni
di gente che ha il potere e se ne serve
giocattoli di carta in mano ai pazzi
puntati su milioni di persone
tu ascolti tutto e cerchi di capirmi
finendo poi per fare confusione
e dici che per te non sono in pace
certo che almeno in questo mi conosci
nell'attimo che brucia la ragione
io butto al fuoco tutte le mie croci
e semino i miei fatti personali
mischiati a tutto quello che e sociale
e vivo con la stessa indipendenza
gli scandali le guerre o la spirale.
Perche son fatto cosi
e non ci posso far niente
prendimi pure cosi
come mi accetta la gente
che mi sorride e che mi lascia parlare
pero non mi sente.
Mi dici che una regola ci vuole
qualcuno deve pure aver ragione
sara forse che sono diffidente
ma i capi non son altro che persone
e trattano le masse come capre
tosando e macellando l'eccedenza
sacrificando al fatto personale
le madri i figli i padri e la decenza.
Perche son fatto cosi
e non ci posso far niente
prendimi pure cosi
come mi accetta la gente
che mi sorride e che mi lascia parlare
pero non mi sente.
Si macchiano dei crimini piu bassi
per conservare il posto da sedere
le chiese il parlamento i sindacati
le banche e gli altri centri del potere
gli amici sai gli amici tante volte
mi dicono che sono un piantagrane
che parlo senza un poco di rispetto
che amo piu gli oppressi o le puttane.
Ma sono fatto cosi
e non ci posso far niente
prendimi pure cosi
come mi accetta la gente
che mi sorride e che mi lascia parlare
pero non mi sente,
che mi sorride e che mi lascia parlare
pero non mi sente.