Testo: Stefano Rosso. Una Storia Disonesta. Non Gioco Più.
La luna che guardava
due matti ad ascoltare
l'amico che cantava
quel caro vecchio frac
e il vicolo era stretto
la poverta' era grande
buttandosi dal letto
qualcuno disse basta
E fra gli artisti e le puttane
nei caffe turno di notte
noi da buoni vecchi ladri
rubavamo frasi fatte
La la la pallina gira e va
ma il croupier lui dice "Rien va plus"
la la la lasciatemi giocar
ma mi fanno segno d'aspettar
E un libro di poesie
rubo i pensieri miei
e un impegnato ambiguo
rubo l'ingenuita'
le scarpe sono strette
come la poverta
ma con un cacciavite
smantelli una citta
E la casa popolare
con una medaglia d'oro
fra i tuoi panni stesi al sole
cavaliere del lavoro
La la la pallina gira e va
ma il croupier lui dice "Rien va plus"
la la la lasciatemi giocar
ma mi fanno segno di aspettar
E il medico di guardia
che sta al pronto soccorso
mi dice che il collega
e' urgente piu di te
poi al cinema dossier
col caso Matteotti
che ho visto gia sei volte
lui si commuovera
E la storia e' stata scritta
certo col sangue dei vinti
e qualcuno l'ha gia detto
ma c'e' ancora chi ci scrive
e ci veste una canzone
per far prendere coscienza
evitando cosi i rischi
di cantare e prender fischi
La la la pallina ferma sta
e il croupier non dice "Rien va plus"
la la la fortuna vuoi tentar
mi dispiace ma non gioco piu
Una Storia Disonesta
Stefano Rosso
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