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Testo: Teresa De Sio. La Mappa Del Nuovo Mondo. Le Fontane Di Tetouan.


Loro hanno dato retta all'impazienza

e sono venuti di qua del mare

e adesso vanno in giro assieme ai cani

con cui dividono il boccone.

E come dei randagi li guardano

il barista e il macellaio,

il barbiere e il suo apprendista,

dall'uscio di un negozio

tenuto con i denti stretti,

denti di cani all'osso pure quelli.

E come vanno bene a spasso insieme

l'odio e la nostalgia

la rabbia e la malinconia,

li senti lavorare a passo d'uomo

chini al rosario rosso dei pomodori.

Ah! le fontane di Tetouan

tutta la notte danno

acqua di luci gialle,

ah! le fontane di Tetouan

e ancora presto per ritornare

e ancora presto per ritornare.

Seduti lungo i moli di ogni porto

di Gibilterra, Genova e Messina,

tirando ad occhio nudo la distanza

tra la stupidita e l'intolleranza.

E no, non hanno un posto sicuro

dove andare per svernare,

ma solamente retrovie,

su queste amate sponde

di gente liberata e fame malpagata

terra adatta al disonore.

E come vanno bene a spasso insieme

l'odio e la nostalgia

la rabbia e la malinconia.

Ah! le fontane di Tetouan

tutta la notte danno

acqua di luci gialle,

ah! le fontane di Tetouan

e ancora presto per ritornare

e ancora presto per ritornare