Si sposarono in estate traversarono le contrade fino ai peschi nel cortile del podere padronale Festeggiarono ad effetto si schiantorono nel letto poi
A fior di pelle salirono gli sbotti usando i nervi a mo' di comodi condotti: fu zona rossa nell'attimo di un lampo la superficie di un corpo senza
(by Paolo Conte) Alle prese con una verde milonga Il musicista si diverte e si estenua? e mi avrai, verde milonga che sei stata scritta per me, per
Che cosa importa se non ci credi che ti puo piacere Cosa comporta considerare se e vero amore oppure no Non dare retta a te: gioca la matta e libera
Noi sereni e semplici o cupi ed acidi, noi puri e candidi o un po' colpevoli per voglie che ardono: noi cerchiamo la bellezza ovunque. E noi compresi
Sono lontano... lontano monti e mari, lontano da te. Io, la fossa e le ossa: un mucchio penoso sui vecchi guai seduto qua per chi mi vuole qua: su cento
Non ti sei accorto ancora che siamo piu attraenti delle metafore? (La mediocrita ti consolida e gli ipocriti sostengono l'opera) E' un abbaglio stomachevole
In sella a un vuoto fatale, negli occhi un'ombra ferale, il guitto dell'anima va in giro per la citta. E di sventura esemplare il suo ronzino spettrale
In un giorno di uggia e te imbiancato dalle nuvole, lei giunse con una lettera: "Tieni" disse, e gliela lascio. Quando fu solo e fragile prese a leggere
Ecco di nuovo la storia (la stessa): O.K. scopo coi giorni a venire ma non vengo mai volo in un mare di stelle che sono i miei guai Della gravita non
Oggi vedo te in tutte le cose... vedo solo te, proprio come se ogni cosa avesse tutte le tue qualita. E sento solo te nella vita che bisbiglia in superficie
Parole che vanno e vengono in quantita: come pennellate di colore cariche aggrumano le preziose tenuita in cumuli di volgari croste, ovunque. Forse
Avrei voluto scriverti di me per arrivare dritto a te con trilli di parole smascherate e impavide. Avrei voluto scrivere a te per riportarti qui da
Numerose immagini arruolate dalle idee di un bel po' di fervidi pensieri splendono di vita nuova e fanno gli altri me in alterazione dei miei desideri
Ciao Divina, io sono il mozzo e puzzo come la mia sbobba Ho l'occhio lesto (solo questo!) perde bave e non si arresta. No. No. No. Guarda che ballo,
Cara e la fine...ci annusano ormai, sentono il lezzo del panico che spruzza in freddi sudori il terrore che c'e. Non glieli daremo per ungersi dei nostri
Quanto fa male ritornare al gelo dei sorrisi uccisi, dalle nostre lacrime. Quanto fa male devastare gli argini del nostro scorrere, la terra e fradicia
Sono fuori come una cometa sono la sua polvere inquieta. Sono fuori un hoffman piu di ieri: mi ricordo me stessa l'altro ieri Sono dentro la telefonata