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Testo: Vinicio Capossela. Modì. Cadillac.


La canto ai vagabondi
e a chi viene da lontano
lei aveva occhi azzurri
e le croste sulle braccia
ma lui non le vide bene
taglio corto e si fermo
lei non disse dove andava
saluto e sali su
sulla Cadillac

Ahi questa qua
non so proprio dove va
s'e appoggiata allo sportello
addormentata sul piu bello
ma in fondo a chi conviene
caricarla non sta bene
lei sta bene come sta
su questa Cadillac

lui guardava alla sua strada
al fantasma che ha lasciato
lei cercava il suo passato
e s'e svegliata tutta a un tratto
dice che ha smesso con la roba
e diventata quasi a modo
e a Rimini si sale
su una Cadillac

E il mare e una coperta
per chi avra una morte certa
e una stuoia di velluto
per ogni sogno che e caduto
ma non e lui che vorrebbe avere
e non e lei quella a cui pensa
e i ricordi stan parlando
su una Cadillac

Ahi questa qua
non so proprio dove va
s'e appoggiata allo sportello
addormentata sul piu bello
ma in fondo a chi conviene
caricarla non sta bene
lei sta bene come sta
su questa Cadillac

Quando aveva tredici anni
capelli biondi e gonnellina
e un ragazzo che l'amava
col brutto affare che rubava
lo pescarono di sera
lo portarono in galera
fu duramente interrogato
e se lo ritrovo ammazzato

e da allora poverina
alcol, roba e cocaina
il bambino non l'ha avuto
assieme al cuore che ha perduto,
che ho perso pure io
abbandonato e disperato
e ci ritroviamo qua
su questa Cadillac

alla prossima stazione
scendera la sua illusione
ucciso il suo amore dai gendarmi
e l'altra colpa e non amarmi
non resta che farci molti auguri
e avere tempi meno duri
lei scende e se ne va
lei scende e se ne va
lei scende e se ne va
dalla Cadillac