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Testo: Claudio Lolli. Piazze... Strade... Sogni. Piazza, Bella Piazza.


Piazza, bella piazza
ci passo una lepre pazza,
uno lo cucino, uno se lo mangio,
uno lo divoro, uno lo torturo,
uno lo scortico, uno lo stritolo,
uno lo impicco
e del mignolino ch'era il piu piccino
piu niente resto.

Piazza, bella piazza, ci passo una lepre pazza...
Ci passarono dieci morti
i tacchi, e i legni degli ufficiali,
teste calve, politicanti
un metro e mezzo senza le ali,
ci passai con la barba lunga
per coprire le mie vergogne,
ci passai con i pugni in tasca
senza sassi per le carogne.

Piazza, bella piazza, ci passo una lepre pazza...
Ci passo tutta una citta
calda e tesa come un'anguilla,
si sentiva battere il cuore,
ci manco solo una scintilla;
capivamo di essere tanti
capivamo di essere forti,
il problema era solamente
come farlo capire ai morti.

Piazza, bella piazza, ci passo una lepre pazza...
E fu il giorno dello stupore
e fu il giorno dell'impotenza,
si sentiva battere il cuore,
di Leone avrei fatto senza,
si sentiva qualcuno urlare
"solo fischi per quei maiali,
siamo stanchi di ritrovarci
solamente a dei funerali".

Piazza, bella piazza, ci passo una lepre pazza...
Ci passarono le bandiere
un torrente di confusioni
in cui sentivo che rinasceva
l'energia dei miei giorni buoni,
ed eravamo davvero tanti,
eravamo davvero forti,
una sola contraddizione:
quella fila, quei dieci morti