Francia com'era grigia, com'era triste, Anna racconta: il nuovo lavoro sempre camicie, solo camicie, Anna ti sembra di essere pazza Anna la piazza, la piazza
Bisogna andare, fino in fondo, in fondo a tutto in fondo a noi, in fondo agli argini del mondo, alla paura che mi fai. Fino in fondo alle tue cosce,
onori militari inventati li per li. Ti ricordi, Michel del banco nero in terza fila, che ascolto tutte le risate, di due bambini che vivevano in un sogno
, e abbiamo paura del buio e anche della luce, e vero che abbiamo tanto da fare e che non facciamo mai niente. E' vero che spesso la strada ci sembra
un vecchio di settantanni, solo e malato in mezzo a una strada, dopo tanta vita piu pazienza non ho, non posso piu aspettare Godot. Ma questa strada mi
Vecchia piccola borghesia per piccina che tu sia non so dire se fai piu rabbia, pena, schifo o malinconia. Sei contenta se un ladro muore se si arresta
Piazza, bella piazza ci passo una lepre pazza, uno lo cucino, uno se lo mangio, uno lo divoro, uno lo torturo, uno lo scortico, uno lo stritolo, uno
ci procura solo noia, e niente, niente santa pace tra le penitenze, le astinenze e tutto quel rock'n roll e poi tutte le mie aspirine, pero ci ha dato strade, piazze
le strade dai sogni, disoccupate, disoccupate. Disoccupate le strade dai sogni, disoccupate, disoccupate. Disoccupate le strade dai sogni, disoccupate, disoccupate. Disoccupate le strade
in giro per la paura che abbiamo avuto, il sogno di vivere sara finito. Ma oggi amore dobbiamo andare, giu nella strada, dobbiamo lottare, perche il sogno
notte vince sempre sul giorno e la notte sangue non ne produce, e vero che la nostra aria diventa sempre piu ragazzina e si fa correre dietro lungo le strade
E queste rose volano, non sanno nulla della rivolta in cui si sono aperte, del sangue invaso di bandiere che oggi ancora si apriranno. O per quale liberta
Io e un mio amico delle volte ci troviamo e ci diciamo che: quelli come noi che son venuti su un po' strani e hanno avuto sempre poche donne per le mani
Verra la morte e avra i tuoi occhi - questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo